Nunc est bibendum: da Orazio alla filosofia del bere buon vino
Che cosa significa la frase Nunc est Bibendum? Tradotta letteralmente, significa «ora bisogna bere»ed è tratta da un famoso verso della prima Ode di Orazio (Odi, I, 37) che recita nunc est bibendum, nuncpede libero pulsandatellus ovvero “Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con libero piede”. E per “bere” non si intende acqua ma ovviamente vino, associando quindi alla bevuta la gioia di una libera danza; darsi “alla pazza gioia”. Il motivo di tutto questo turbinio di sollievo era la morte di Cleopatra, e con lei, almeno nelle false premonizioni di Orazio, lo svanire del pericolo che la regina d’Egitto rappresentava per Roma.
Orazio a sua volta riprese la frase da un altro celebre verso del poeta greco Alceo: νῦνχρῆμεθύσθην (Nynchrêmethysthēn), cioè: «ora bisogna ubriacarsi», frase riferita alla morte del Tiranno Mirsilo di Mitilene. Ma le parole di Alceo però erano troppo forti e goliardiche per i gusti di Orazio, infatti le ammorbidì nella sua traduzione latina.
Nunc est bibendum: bere vino come gioia di vivere
Da quel momento in poi il Nunc est bibendum, interpretato in ogni lingua conosciuta, è diventato un motto di allegria e di gioia. La frase, esclamata con tono scherzoso e giocoso diventa l’invito a festeggiare un lieto avvenimento oppure a brindare, con un buon bicchiere, ad un evento importante oppure semplicemente per scacciare la malinconia di una sera d’inverno.
Nel mondo odierno, elaboriamo le nostre idee in modo frenetico, compulsivo,con rapidi cambi di interesse; tentiamo di fare più cose senza magari portarne a termine nessuna. Siamo distratti da quello che ci gira attorno e disattenti. Il poter bere un buon calice di vino, ci concede di tornare con i piedi per terra. Il vino è una delle poche cose che ci permette rallentare, che ci fa gioire assieme a chi sentiamo vicino, a chi vogliamo bene o a chi amiamo, a chiunque voglia condividere con noi due gocce del nettare di Bacco. Il vino ci fa sedere a tavola e ci fa sorridere ad ogni sorso, magari ci fa anche inebriare di gusto e ci rende allegri.
Amare il buon vino è amare la vita
Il vino porta alla riflessione, a sfuggire agli incessanti ritmi dell’attualità e a godere appieno la vita prima che essa ci sfugga. Non a caso un’altra famosa opera di Orazio recita “Carpe diem quam minimum credula postero” cogli il frutto che può darti questa giornata, senza farti fregare troppo dalle illusioni per il futuro (Ode 1.11). Orazio in pratica invita un’amica a cogliere le bellezze del tempo presente, a godere il frutto che può dare una giornata. Il tutto inteso non in maniera edonistica ma come un’esortazione a vivere il presente nel suo rapido divenire. E tra questi di sicuro c’è l’amore per il buon vino.
Non credo che Orazio pensasse all’influenza che la sua opera avrebbe avuto sulla società e sulla moderna enologia. Magari molti non se ne rendono conto ma il suo motto ci accompagna ad ogni singola bevuta, il Nunc est bibendum parte dal vino e nel vino vuole trovare la sua strada: non nella goliardia dell’ubriachezza ma nel sapore di un liquido che bagna le nostre labbra tutti i giorni e ci fa godere di ogni singolo istante.
Molto interessante!!
Grazie Robert! A poco a poco caricheremo molti altri contenuti interessanti!